venerdì 2 novembre 2012

I rifiuti e la sicurezza nazionale





Il 1° Maggio 2008, quando al governo c'era l'inossidabile Prodi e tutto il carrozzone della sinistra, viene emesso un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che allarga il campo d’applicazione del segreto di Stato, in nome della tutela della sicurezza nazionale, ad una lunga serie di infrastrutture tra cui “gli impianti civili per produzione di energia”. I siti per il deposito delle scorie nucleari, nuovi impianti civili per produzione di energia, centrali nucleari, rigassificatori, inceneritori/termovalorizzatori sono coperti da segreto di Stato. 

Segreto che si estende anche agli iter autorizzativi, di monitoraggio, di costruzione e della logistica di tutta la filiera quindi anche delle discariche.
Il Decreto di Prodi cita testualmente “nei luoghi coperti dal segreto di Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento” e le amministrazioni “non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno facoltà di rivolgersi per ausilio o consultazione”.

Di fatto vengono poste sotto il segreto di Stato anche le informazioni, le notizie, i documenti, gli atti e le attività attinenti alle materie di riferimento. E’ un vero e proprio divieto di divulgazione, in quanto chiunque dovesse rendere noto, per esempio, l’esistenza di una discarica di scorie nucleari nel proprio comune, rischierebbe fino a cinque anni di reclusione.

In particolare:

Art. 256 del Codice Penale: Procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato Chiunque si procura notizie che, nell’interesse della sicurezza dello Stato o,comunque, nell’interesse politico, interno o internazionale, dello Stato, debbono rimanere segrete e’ punito con la reclusione da tre a dieci anni.
Art. 261 del Codice penale: rivelazione di segreti di Stato Chiunque rivela taluna delle notizie di carattere segreto indicate nell’articolo 256 e’ punito con la reclusione non inferiore a cinque anni.

Questo Decreto contrasta significatamente con la direttiva n. 2003/4/CE adottata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea in data 28 Gennaio 2003 che disciplina l’accesso del pubblico all’informazione ambientale.

Resta il fatto che chiunque tenti di appropriarsi di informazioni inerenti alla gestione delle discariche, dell’inceneritore, dei siti di stoccaggio ecc. e le divulghi è penalmente perseguibile.
Io dico che la misura e ormai colma, ed è arrivato il momento che la gente prenda consapevolezza della più grande strage ambientale, mai vistasi sul pianeta terra, e tutto questo con la complicità della mala politica e di tutte le istituzioni.

Bartolomeo Pepe

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