sabato 10 novembre 2012

Siamo tutti con Alessandro... siamo Alessandro



C'era un volta una famiglia felice, vivevano di quello che gli offriva la terra, ed il loro gregge, erano pastori nella Campania felix di Acerra, fin quando nel 2003 il gregge di pecore viene messo sotto sequestro per una quantità di diossina industriali, partono le denunce alle autorità competenti, ma di li inizia la loro odissea che ha del grottesco, ma inizia anche la loro battaglia, contro i Pellini.
Imprenditori che "pare" hanno fatto dello smaltimento dei rifiuti tossici la loro ragione di vita.
Ad ogni denuncia fatta, i giorni seguenti vengono trovate pecore con la teste mozzate o sparate nell'addome oppure fossi vuoti ad indicare una prossima sepoltura.

Nel 2008 vengono abbattuti gli animali contaminati da diossina, ma Alessandro Cannavacciulo, non si ferma continua imperterrito, negli ultimi tre anni si sono susseguite varie denunce, e vari attentati in uno in particolare, tentano di investirlo dopo un breve inseguimento si salva solo perché buttandosi in un cancello, in un'alta arrivano persino ad entrare, con un arroganza tipica del fare camorristico, nella pasticceria di Alessandro, rimasta l'unica fonte di guadagno della famiglia, è la viene minacciato di morte davanti a suoi familiari. 
S
eguono altre denunce ed a queste minacce come quella subita alla serranda del suo negozio trovata incollata ed imbrattata di vernice rossa, di cui solo pochi lanciano un grido di allarme 
l'
ultima denuncia quella in cui Alessandro ha fornito tutti i particolari riguardo l’interramento di rifiuti tossici nelle fondamenta di una scuola dell’infanzia e dopo l'ennesimo ritrovamento di una discarica, e l'autodenuncia di un imprenditore che si è autoaccusato di aver sotterrato amianto in un terreno confinante con il depuratore dei Pellini, segnalando che nello scavare per occultare il carico tossico, ha trovato delle vasche piene di una sostanza liquida sospetta.

Siamo all'assurdo reati su reati che si sommano e si susseguono, ma l'omonimia con l'imprenditore gli è costata cara ad Alessandro, questo è bastato ed il 31 ott riceve una telefonata, a rispondere è la sorella
"tuo fratello deve stare attento altrimenti lo ammazziamo"
Quando dobbiamo subire ancora? Si muore nella terra della Camorra la situazione è insostenibile, si vive con la paura di prendere un tumore o una pallottola, ma forse...  in uno stato assente è latitante come questo è meglio la seconda 

Bartolomeo Pepe



Firma la petizione on line  a favore di Alessandro
 è per questa un ringraziamento particolare va alla dottoressa Rosaria Conforti  

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